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Apr 2017
Numero N. 412
Oltre il roseto (ovvero: com'è difficile cambiare!)

C'erano una volta due fratelli che lavoravano in un castello nel bosco che apparteneva a un potente stregone. Costui viveva nell'alta torre ed era ammirato e temuto per i suoi poteri magici, così gli abitanti del castello, molto uniti tra loro come in un'unica famiglia, si tenevano a distanza. 

Il castello era grande e bello, circondato da un fitto e impenetrabile sottobosco di cespugli di rose, oltre il quale c'erano solo foreste oscure. Dato che la gente era molto assorbita dal lavoro in casa e molto coinvolta  nella vita sociale del castello, a nessuno interessava ciò che si trovata oltre il roseto...  

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Le comunicazioni con l'esterno 
Dal cancello partiva un'unica strada e delle persone estranee andavano avanti e indietro per provvedere alle commissioni dello stregone. La gente di casa li chiamava "strani" per distinguerli dal proprio gruppo. Gli strani erano generalmente percepiti come sfortunati e presumibilmente avevano una vita noiosa e infelice, priva delle chicche del castello. Le conversazioni erano gentili, ma c'era sempre l'impressione che fossero un po' ingenui e, quindi, non era consuetudine prenderli troppo sul serio.
I due fratelli riferivano direttamente al maggiordomo ed erano orgogliosi delle loro importanti funzioni.

L'inizio dell'infelicità
Nel corso degli anni, tuttavia, mentre cresceva la loro esperienza cominciarono a sentirsi meno felici per il loro lavoro. C'erano momenti in cui non ritenevano che gli ordini che venivano impartiti fossero ben ponderati. Sovente i loro suggerimenti su come migliorare la famiglia non erano presi in considerazione e nascevano disaccordi.
Così un giorno, presi dallo sconforto, decisero che avrebbero dovuto fare qualcosa di drastico. Radunarono tutto il loro coraggio e andarono dallo stregone con una lunga lista di lamentele e richieste. Lo stregone lesse la lista. Disse che, anche se capiva il loro disagio, non poteva sostenere nessuna delle loro richieste dal momento che, a suo parere, il maggiordomo svolgeva un ottimo lavoro in pieno accordo con la sua linea d'azione.

A confronto con lo stregone 
Poi il mago fece una cosa strana. Li portò nella terrazza in cima alla torre, dove si poteva vedere al di là degli alberi, e mostrò loro i numerosi castelli in lontananza. E disse: "Tutti accoglierebbero  persone con la vostra esperienza, così come abbiamo accolto Giovanni pochi anni fa e Margherita poco prima. Apprezzo molto il contributo che date qui e sarei felice di contare su di voi anche per il futuro. Ma se non vi sentite a vostro agio, vi incoraggio ad andare nel mondo, trovare il castello che vi si addice meglio e vivere il vostro sogno".
I fratelli rimasero scioccati. Si resero conto di quanto fosse cinico lo stregone. Stava chiaramente suggerendo loro di diventare strani! Evidentemente aveva formulato la sua minaccia perché non voleva sentir più parlare del problema e perché voleva farli tacere mostrando in modo blando il suo potere.

Il fratello più giovane lascia il castello
Questa impressione si confermò qualche settimana più tardi quando, in occasione di un'altra pesante discussione con il maggiordomo, lo stregone convocò il fratello più giovane nella sua torre. Un'ora più tardi il fratello maggiore fu informato che lo stregone aveva mandato il fratello a imballare le sue cose per lasciare il castello per sempre.
Il fratello maggiore rimase sbalordito e mostrò il suo stupore al potente mago. Non lo confortò neppure il fatto che il mago avesse scritto una lettera di raccomandazione per un altro castello. Così portò avanti il suo lavoro, tenne la sua testa bassa, evitò la torre e si predispose a una vita che avrebbe potuto essere di nuovo felice, a condizione di non pensare al passato e al povero fratello.

Sorpresa finale
Gli anni passarono e non ricevette mai una parola da suo fratello più giovane.
Un giorno lo stregone dette un grande ballo per i signori degli altri castelli. All'inizio nessuno riconobbe il ricco "strano", nelle sue vesti di seta, che si avvicinò al mago con un grande sorriso, lo abbracciò, gli offrì una bella rosa e lo ringraziò per quello che aveva fatto per lui molti anni prima. 
 

Applicazione in azienda: la storia ci propone il tema del cambiamento e delle opportunità che si nascondono oltre i roseto. Siamo troppo impegnati a valutare ciò che abbiamo e ci lamentiamo quando questo viene messo in pericolo. Non ci impegniamo abbastanza per capire il nostro potenziale e come realizzarlo, anche in un altro castello...
Parola Chiave: trasformazione
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