26
Set 2016
Numero N. 384
Putin e la rinascita della Russia

Merito del primo Putin e' di aver fatto uscire la Russia dalla confusione degli anni '90 e dall'instabilita' economica e criminale. Con il terzo mandato si e' concentrato sulla ricostruzione ideologica e morale lanciando il rinascimento nazionale... e cosi' incappando nelle sanzioni volute da Europa e Stati Uniti.

 

Dal punto di vista delle imprese, si calcola che le sanzioni costino all'Italia 215mila posti di lavoro e 11,8 miliardi di valore della produzione. La biografia di G. Sangiuliano "Putin, vita di uno zar" ci aiuta a capire la probabile evoluzione...

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Merito del primo Putin e' di aver fatto uscire la Russia dalla confusione degli anni '90 e dall'instabilita' economica e criminale. Con il terzo mandato si e' concentrato sulla ricostruzione ideologica e morale lanciando il rinascimento nazionale... e cosi' incappando nelle sanzioni volute da Europa e Stati Uniti.

Dal punto di vista delle imprese, si calcola che le sanzioni costino all'Italia 215mila posti di lavoro e 11,8 miliardi di valore della produzione. La biografia di G. Sangiuliano "Putin, vita di uno zar" ci aiuta a capire la probabile evoluzione...

Normale vita di cittadino nella Russia comunista
Nato nel 1952 da una famiglia molto semplice – il padre operaio e la madre addetta alle pulizie – ha trascorso un periodo irrequieto da ragazzo quando si scazzottava con i compagni nelle strade di Leningrado. Poi ha indirizzato le proprie energie nello studio e nel lavoro, puntando su conoscenza e competenza. Dopo la laurea in diritto internazionale è entrato come agente nel KGB.
In un ambiente nel quale l'impegno stacanovistico nel lavoro era un'eccezione assoluta, si è presto distinto per la responsabilità che sapeva assumersi e per la qualità del lavoro che realizzava.
Dopo il matrimonio nel 1983 e gli anni trascorsi a Dresda, nella DDR, la sua ascesa è stata rapida quanto sorprendente: vicesindaco di Leningrado e direttore di FSB, ex KGB.

Il crollo del muro e la dissoluzione della URSS
Putin si era fatto notare per la sua competenza e il duro lavoro, lontano dalle correnti di potere. Eltsin lo volle primo ministro della Federazione Russa, quindi presidente nel 2000, succedendogli.
L'economia post-sovietica era indirizzata verso un modello caotico, in cui le vere decisioni non erano nelle mani delle istituzioni ma di una élite "criminale", mentre sarebbero servite regole sulla concorrenza, assenza di conflitti d'interesse e separazione tra servizi e titolarità delle reti. Putin era stato all'inizio accolto con benevolenza dagli oligarchi, nella speranza che fosse un secondo Eltsin, capace di perpetuare privilegi e protezioni... si rivelerà un clamoroso errore di valutazione.
Nel 2005 anche Solzenicyn avrà modo di apprezzare la sua politica d'integrità territoriale, la fine del capitalismo dei gangster, la riaffermazione dello Stato.

Il rinascimento tradizionale e nazionale
Il ritorno delle ricchezze energetiche in mano pubblica era stata la grande scommessa di Putin. Così l'economia russa cresceva come mai nella sua storia (nel 2000 il Pil era lo 0,79 di quello mondiale, nel 2012 il 2,79) creando nuova ricchezza: fino alla crisi mondiale del 2008, la classe media era passata dal 20% al 42% della popolazione. Grazie anche alla riforma fiscale, la Russia nel 2013 era in terza posizione per attrazione dei capitali, dopo Usa e Cina.

Questioni aperte
È questo il terreno sociopolitico che ha portato a vincere la sfida del terrorismo Ceceno, alla discussa annessione della Crimea e all'offensiva dell'aviazione russa sui cieli siriani.
Seppure segnati da consenso e successi, non mancano alcune perplessità sugli ultimi anni di Putin, come la stretta sulla libertà d'espressione oppure la registrazione della residenza anche temporanea dei cittadini.
E' opinione comune che la Ue dovrebbe ora affrontare una discussione approfondita sul rinnovo delle sanzioni e sui propri rapporti con la Russia. Il recente accordo Usa-Russia per battere l'Isis potrebbe far cambiare le idee anche oltre oceano?

Applicazione in azienda: La Russia, nonostante le sanzioni e la svalutazione del rublo, rimane un mercato strategico per le imprese europee. I fondamentali sono buoni. Il piano industriale della sua azienda dovrebbe contemplare questo mercato come opportunità di crescita nel medio termine. Servito sia da esportazioni sia da investimenti diretti nel paese.
Parola Chiave: scenari
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Per approfondire: Declino americano?