27
Giu 2016
Numero N. 374
Vittorio Merloni imprenditore

Ho conosciuto Vittorio Merloni negli anni '90. Il suo impegno nel Board of Directors di Harvard Business School, dal 1981 al 1994, ha rappresentato il collante per dibattere con passione di azienda evoluta, management, strategie efficaci.

Credeva nei fattori intangibili, alla base del successo delle imprese, capaci di creare progresso e benessere: qualità, valore, innovazione, conoscenza.
Ha redatto la prefazione de "I nuovi principi Pims" - S&K Editori, 2002 - che ho scritto insieme a Keith Roberts.
Purtroppo il 18 giugno ci ha lasciati, all'eta' di 83 anni ma la sua eredita' non smettera' di fornirci preziosi insegnamenti...

Ho conosciuto Vittorio Merloni negli anni '90. Il suo impegno nel Board of Directors di Harvard Business School, dal 1981 al 1994, ha rappresentato il collante per dibattere con passione di azienda evoluta, management, strategie efficaci.

Credeva nei fattori intangibili, alla base del successo delle imprese, capaci di creare progresso e benessere: qualità, valore, innovazione, conoscenza.
Ha redatto la prefazione de "I nuovi principi Pims" – S&K Editori, 2002 – che ho scritto insieme a Keith Roberts.
Purtroppo il 18 giugno ci ha lasciati, all'età di 83 anni ma la sua eredità non smetterà di fornirci preziosi insegnamenti...

Nel 1970 la piena responsabilità degli elettrodomestici
Vittorio Merloni è stato alla guida del business elettrodomestici dal 1970, realizzando una visione d'impresa evoluta a partire dalle radici di quella del padre Aristide. Ha aperto il capitale quotando l'azienda alla Borsa di Milano nel 1987 e ha promosso anche la crescita per acquisizioni - Indesit, Scholtés, Hotpoint e la russa Stinol - fino ad essere tra i primi produttori del "bianco" in Europa.
Aveva un'idea progressista e voleva far evolvere l'azienda dalla gestione famigliare verso il controllo famigliare: i membri della famiglia, compresi i figli, potevano essere azionisti e per entrare nell'impresa dovevano avere prima esperienze all'esterno e quindi mostrare competenze in linea con le posizioni disponibili. Coinvolse manager esterni in posizioni di vertice: Francesco Caio, Andrea Guerra, Marco Milani.

Una multinazionale tascabile
Per contrastare il potere sempre più grande della distribuzione che, forte del contatto con il cliente, condizionava le scelte dei produttori, fece evolvere anche la sua concezione del prodotto "tutto in rete e lavatrici in affitto", con macchine collegate via internet. Una visione avanzata, questa, che il settore non ha ancora saputo esprimere.

Indesit era una vera multinazionale tascabile, impresa media che ha saputo coniugare la dimensione con l'internazionalizzazione, la famiglia con i manager al comando, il controllo con l'apertura del capitale. Credendo nella manifattura, un comparto ancora bandiera del nostro Paese.

Solo multinazionali tascabili da noi?
A noi italiani spettano solo multinazionali tascabili legate a un'antropologia da super artigiani? Non solo nella meccanica ma anche nella moda, nella logistica, nel design e nell'alimentare.
Siamo capaci d'innovare senza necessariamente seguire i precetti delle grandi corporation e siamo pronti a presidiare mercati che richiedono attenzioni particolari. Siamo capaci di ribaltare le prospettive convenzionali e viviamo a nostro agio in un mondo globale perché figli di una cultura che ci porta a gestire la complessità. E sappiamo sempre aggiungere ulteriori servizi ai prodotti che offriamo.

Abbiamo davanti la rivoluzione industriale in cui la rete consente finalmente di trovare una sostenibilità economica!
Vittorio Merloni l'avrebbe cavalcata!
L'ultima volta che ci siamo incontrati è stato in Sardegna, insieme a Ennio Presutti e Lucio Stanca. Poi la malattia. E' del 2014 la cessione degli elettrodomestici a Whirlpool.

Applicazione in azienda: Come leader della sua organizzazione sia un passo avanti, abbia una visione sfidante e originale, fornisca ispirazione ai collaboratori per essere innovativi. Vittorio Merloni è così che ha trasformato l'azienda del padre in una multinazionale.
Parola Chiave: buon management
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03/07/2016 17:04:29

Ho scritto sopra - Marco Baccaro

03/07/2016 17:03:12

La Forza dell'Italia sta nel suo Genio. Come in passato Uomini del calibro di Leonardo Da Vinci, Raffaello, Dante e tanti altri.
La genialità solo lei può salvare l'Italia, competere a livello industriale con paesi come Cina o anche Germania è impossibile.
Il video da Voi proposto mostra un Uomo di Genio e, questo l'ho ha premiato.
Solo puntando alla Genialità, alla versatilità e alla diversificazione potrà l'Italia essere un importante player nel nuovo e dinamico processo di globalizzazione. MB