21
Mar 2016
Numero N. 360
Giorgio Armani imprenditore perfezionista

Ecco Giorgio Armani, stilista diventato imprenditore, al passaggio dei suoi 80 anni. Non ha voglia di vendere ne' di farsi da parte finche' potra' reggere. Vuole la gestione e non desidera altro.

E' orgoglioso di conservare la propria indipendenza, al contrario dei concorrenti che appartengono a gruppi, dopo che Arnault, Pinault e De Sole hanno lanciato la moda delle acquisizioni.
Ci sono interessanti spunti per noi, responsabili d'azienda, nella biografia In parole sue...

Ecco Giorgio Armani, stilista diventato imprenditore, al passaggio dei suoi 80 anni. Non ha voglia di vendere ne' di farsi da parte finche' potra' reggere. Vuole la gestione e non desidera altro.

E' orgoglioso di conservare la propria indipendenza, al contrario dei concorrenti che appartengono a gruppi, dopo che Arnault, Pinault e De Sole hanno lanciato la moda delle acquisizioni.
Ci sono interessanti spunti per noi, responsabili d'azienda, nella biografia In parole sue...

Ho letto "I cretini non sono mai eleganti”, biografia a cura di Paola Pollo. Vi ho scovato il profilo dell'imprenditore che supera quello dello stilista.

L'imprenditore che cerca la perfezione
Lo conosciamo disciplinato, ostinato, perfezionista: "Nel mio lavoro ogni giorno imparo qualcosa”. E' convinto che siano le piccole variazioni che fanno i grandi cambiamenti.
Ha accolto membri della famiglia in azienda sulla base di qualità e inclinazioni – CdA, divisione creativa o ufficio stampa -. Ma ritiene che alla società servano altre mentalità per svilupparsi. "Le persone a cui faccio riferimento hanno una propria opinione della quale posso tener conto, ma alla fine quando prendo una decisione sono solo”.
Ha da sempre una predilezione particolare per la comunicazione e la convinzione di fissare prezzi strettamente in rapporto alla qualità.

Il management per assicurare la continuità
Sta rafforzando la struttura manageriale per la successione, affinché il marchio continui, magari con nuovo splendore ma senza tradire le radici. Un marchio oggi forte e influente grazie alle linee di prodotto, presenti in più segmenti del mercato, e al lifestyle.
Ha un buon rapporto con i collaboratori dotati di talento: "Nella moda si comincia presto, a 15 anni si sente già lo stimolo”.

Le strategie di business verso l'integrazione
Per il prodotto è stata molto importante la convinzione che "l'eleganza è non farsi notare”. E questa che l'ha tenuto al riparo dalle mode-mania.
La strategia industriale è l'integrazione verticale nella filiera: design, manifattura, distribuzione e vendita al dettaglio. Nel 1989 le prime acquisizioni di fabbriche per controllare la quasi totalità delle categorie di prodotto offerte, superando l'esperienza della delocalizzazione. E controllo della rete distributiva, specialmente nei centri nevralgici con negozi a gestione diretta.
Strategia diversa solo per profumi, occhiali e orologi, con licenze a terzi specialisti.

L'azienda compie 40 anni.
La crisi ha dimostrato che si tratta di un'azienda elastica, capace di resistere agli urti e di saper reagire adeguandosi ai cambiamenti. Un operatore rispettato e credibile a causa del suo approccio saggio e prudente che ha portato a una crescita considerevole.
Considera l'attuale un buon momento per rischiare e la rotta è sempre lo sviluppo del fatturato.
In borsa si approda per avere liquidità o quando si è a una svolta decisiva o davanti a programmi più ampi e impegnativi.

Applicazione in azienda: un esempio da seguire. L'insegnamento più importante per ogni capo azienda è la coerenza. Ogni passo del percorso lungo 40 anni di successi è coerente con la visione e con la cultura dell'imprenditore. Guai a tradire la proprie collaudate convinzioni. Corrisponde a "investire sui punti di forza”, regola d'oro per ogni buon manager.
Parola Chiave: general management
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